CHE FOLLIA. Lo showroom della Cooperativa Sociale ERA
Cosa fa…
CHE FOLLIA! fa prima di tutto rete coinvolgendo attivamente gli “attori” in un modello, non più soltanto teorico, di Impresa Sociale di Comunità ovvero un’impresa che persegue come obiettivo principale il benessere della comunità attraverso azioni co-progettate e co-realizzate da tutti gli “attori” del sistema: dalle realtà del no profit a quelle del profit, dalle agenzie educative alle istituzioni e ai cittadini. Ciascuno di essi svolge, nell’impresa, la propria parte conferendo alla rete potenza creativa e produttiva di valore!
Come lo fa…
Tutto questo ha come punto di partenza e di riferimento lo showroom CHE FOLLIA!, sito nel cuore del centro storico di Napoli, lungo la via dei decumani, che coinvolge le principali realtà del no profit campane e nazionali con lo scopo di sensibilizzare, informare e testimoniare sulla pericolosità del pregiudizio e mostrare il valore della diversità attraverso la vendita di prodotti artigianali, soprattutto quelli provenienti dalla filiera del riuso e riciclo creativo.
I 4 perché del Riciclo e del Riuso…
La scelta di offrire largo spazio alle produzioni provenienti dalla filiera del riuso e del riciclo creativo è motivata da una serie di riflessioni così riassumibili:
1) Perché “Riciclare” è metafora di quello che, ogni giorno, le realtà del no profit si sforzano di fare: offrire una nuova opportunità a chi vive o ha vissuto un’esperienza di disagio e che, in assenza di una Comunità, coesa e forte, rischia concretamente di trovarsi ai margini, dimenticato, abbandonato.
2) Perché “Riciclare” è divenuto ormai sinonimo di “Responsabilità”: chi ricicla è attento all’ambiente e al benessere del territorio, se ne sente, perciò, direttamente responsabile. Chi fa riciclo è, dunque, predisposto a prendere parte attiva dell’Impresa Sociale di Comunità. Il bello è che tale senso di Responsabilità inizia a trovare spazio anche tra le realtà del profit che, attraverso percorsi virtuosi di Responsabilità Sociale d’Impresa, sembrano aprire finalmente un varco interessante al dialogo e alla collaborazione con le realtà del no profit e con l’intera Comunità.
3) Perché i costi di produzione della filiera del riuso e del riciclo sono sensibilmente più bassi e decisamente sostenibili con un minimo budget.
4) Perché dalla vintage-mania alle agevolazioni fiscali e finanziarie per le imprese Responsabili siamo giunti alla conclusione che il “Riciclo” è di gran moda! E si tratta di una “moda virtuosa” perché funzionale al benessere generale.